Dalla nutrita presenza di laboratori artigianali, parlo ovviamente di parecchi anni fa, prima quindi della perdita culturale nazionale che ha portato il nostro Paese al tracollo ed alla perdita più grossa che avevamo, e mi riferisco ai numerosi artigiani che mio malgrado non esistono più, ebbi l’opportunità e la fortuna di frequentare parecchi laboratori artigianali legati al mondo del restauro in generale, dai dipinti ai mobili ,quadri, oggetti, pietre dure, preziosi, strumenti scientifici da laboratorio compresi gli ottici ed in fine orologi. Ero un piccolo “Hugo Cabret” immerso in tanta cultura e bellezza e pensando a quanto forse mi rimaneva da vivere, realizzavo che non sarebbero bastate chissà quante vite per fare tutto quello che volevo fare. Comunque non mi lasciai prendere dallo sconforto e preso da tanta euforia mi ripromisi di prendere il tempo “per le corna” e di diventarne,non avendo la possibilità di gestire il futuro, diventare almeno il restauratore, si, il “Restauratore del Tempo”. Rimettere in funzione quello che non andava più , quello che era stato dimenticato, maltrattato , reso un rottame dalla ruggine e dall’imperversare delle intemperie e spesso dalla demenza umana, dalla povertà culturale, dall’ignoranza . Non c’è prezzo al mondo che possa appagare l’animo che ha condotto la mano di un restauratore orologiaio, nel condurre il proprio lavoro sino al momento del primo “tic tac”, paragonabile ad un vagito di un bimbo che nasce, come, quell’orologio che tempo prima era groviglio di polvere ed ossido e grasso imputridito ed ora uno strumento vivente . Con lo stesso entusiasmo presi in considerazione le molteplici conoscenze acquisite in altri laboratori ed unisi il tutto per dare libero sfogo a riparazioni diverse da quelle solitamente fatte ed allargare lo spazio delle riparazione ad automi, carillon, e giocattoli meccanici d’epoca . Va da se che per lavorare su tali oggetti si debba obbligatoriamente prendere in considerazione la conoscenza dei materiali e delle tecniche di lavorazione mirate ; Uno studio ed un interesse che è ad oggi sempre attivo, tra colori resine, strumenti, macchine utensili, tecniche di saldatura, e supporti informatici di settore come macchine a controllo numerico etc etc.

Storia del logo

E’ nato dalla semplice osservazione di un orologio solare capostipite di tutti i nostri strumenti, naturalmente funzionante, senza arresti o malfunzionamenti, ma una semplice ombra al suo transire sulla superfice della pietra, opportunamente suddivisa a sezioni di giornata . La superfice liscia e lineare trafitta dallo “gnomone”era la mia iniziale la “L” una parte della suddivisione sulla superficie disegnava naturalmente la lettera del mio nome la “C”. Le due cose erano gia unite e fatte dal destino; avevo sotto il mio naso il mio logo.
Mi bastò ridurlo ad un disegno ed aggiungere le lettere mancanti e come d’incanto prendeva forma innanzi a me il sombolo che mi avrebbe rappresentato per tutta la vita . Bello diretto invidiato sucessivamente da noti designer e stilisti , mi fu consegnato tra le mani dal sole . Sucessivamente dopo parecchi anni di utilizzo e visione, forse ormai scontato, Nato con me nel nel 1959, un amico mi fece notare che riportato ai giorni nostri era molto più palese il richiamo a due lancette su di un quadrante! Niente di più bello! La sua osservazione mi riempì di gioaia era come se un bimbo fosse cresciuto come, e con la mia ditta, e si mostrasse ad oggi, come un moderno orologio. Un vecchio pensiero era comunque moderno, cresciuto, evoluto e sempre fiero d’esistere , era come se avesse seguito il passare degli anni e fosse diventato adulto, senza invecchiare ed avesse abbandonato la primordiale ombra nativa e si fosse avvalso per riuscire a camminare di ingranaggi e lancette . Nulla mi rese più contento della cosa che avevo pensato anni prima e ritrovavo oggi, ancora oggi, assolutamente “al passo coi tempi”, non tramontato. Ed ecco come dalla foto accostati Logo e lancette…….